(Chagall nel blu dipinto di blu)
La gente si aggrappa all'abitudine, come ad uno scoglio, quando,
invece, dovrebbe staccarsene e tuffarsi in mare. E vivere.
(Charles Bukowski)
Cosa ci procura sofferenza, il Desiderio o l’Attaccamento?
Il Desiderio è un
impulso e in se’ non crea sofferenza, l'Attaccamento è
possesso di ciò che si desidera, soprattutto l’aggrapparsi all’idea di ciò che si
desidera con aspettativa, tutto ciò genera “bisogno di essere amati” ed è ben
differente dall’amare.
Scambiare l’amore
con la paura dell’abbandono, della solitudine, crea attaccamento emotivo, dipendenza affettiva, ostacoli che intralciano la via all'amore.
C’è Amore solo quando non c’è dipendenza.
E’ Dipendenza quando “non vogliamo
vedere” ciò che genera in noi tristezza o sofferenza.
E’ Attaccamento quando proviamo
sentimenti esagerati di gelosia, paure di perdere l’oggetto amato, fino ad
arrivare a vere e proprie ossessioni.
A questo
proposito ho scelto un brano tratto da: ”Chiamati all’amore, riflessioni” Ediz.Paoline di Anthony De Mello gesuita, scrittore e psicoterapeuta indiano,
in cui spiega in modo semplice il concetto di attaccamento consigliando
di approfondire tre verità per liberarsene, o meglio come diceva lui: ” metterti queste verità davanti agli occhi, per "vederle".
Alla fine dell’articolo
illustro brevemente un Fiore di Bach per
l’Attaccamento Affettivo. E’ il fiore per chi ha carenza
affettiva e bisogno di affetto ma ha una visione distorta dell’amore, non
comprendendo che il vero amore è lasciare andare gli altri.
Buona Lettura!
Katia Botta
"È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago
che un ricco entri nel regno di Dio". Mc 10,25
Che cosa si può
fare per raggiungere la felicità? Niente: non c'è niente che tu o chiunque
altro possiate fare. Perché? Per la semplice ragione che oggi tu in effetti
felice lo sei già. Come si può conquistare ciò che già si possiede? Se le cose
stanno così, come mai non riesci a goderti questa felicità che è già tua?
Perché il tuo spirito ti crea angustie a ogni piè sospinto. Caccia queste
angustie dal tuo spirito e questa felicità che è da sempre tuo retaggio
affiorerà immediatamente. Come liberarti dell'infelicità? Cerca di scoprire e
di analizzare fino in fondo la causa di quell'infelicità, ed essa scomparirà. A
questo punto, se approfondisci la tua indagine, vedrai che esiste una cosa (una
sola) che provoca angustia, e il suo nome è "attaccamento".
Che cosa significa "attaccamento"?
Uno stato emozionale provocato dalla persuasione che senza
quella specifica persona o cosa tu non puoi essere felice. In questo stato
emozionale sono ravvisabili due elementi, l'uno positivo, l'altro negativo. La componente positiva è costituita da
quel lampo di voluttà e di ebbrezza, da quel brivido che tu esperimenti quando
riesci a raggiungere l'oggetto cui ti senti attaccato. La componente negativa è costituita dalla sensazione di minaccia e
di tensione che va sempre di pari passo con l'attaccamento. Immagina un
prigioniero che trangugia la sua razione di pane in un campo di concentramento:
con una mano porta il pane alla bocca, con l'altra lo protegge dai compagni di
prigionia che stanno li attorno pronti a portarglielo via al suo primo attimo
di disattenzione È l'immagine perfetta di una persona affetta da attaccamento.
Per sua natura intrinseca, l'attaccamento
ti rende vulnerabile all'agitazione emozionale ed è sempre lì pronto a mandare
in frantumi la tua pace.
Come si può
pensare perciò che una persona affetta da attaccamento possa entrare in
quell'oceano di felicità che è il regno di Dio? Sarebbe come pensare che un
cammello passi attraverso la cruna di un ago! La tragedia dell'attaccamento è che
esso causa infelicità se il suo oggetto non viene raggiunto. Però, anche se
questo oggetto viene raggiunto, non per ciò ne deriva felicità: questo
raggiungimento procura soltanto un lampo di voluttà immediatamente seguito da
stanchezza e sempre accompagnato dalla trepidazione di poter perdere l'oggetto
dell'attaccamento. Tu dirai: " Ma non posso conservare neppure un
attaccamento?". Ma certo: ne puoi conservare quanti ne vuoi. Ma per ognuno
pagherai un prezzo di infelicità. Tale è la natura degli attaccamenti che se in
una giornata tu riuscissi anche a soddisfarli tutti ma te ne restasse uno
insoddisfatto, quest'uno ti peserebbe sull'anima e sarebbe sufficiente a
renderti infelice. Non c'è modo di vincere la battaglia contro i legami. C'è
forse acqua senza umidità? Così non c'è attaccamento senza infelicità. Non è
ancora nato chi sappia trovare la formula per conservare gli oggetti di un
attaccamento senza battaglie, ansie, timori e, prima o poi, fallimenti.
C'è un'unica via per venire a capo dei
legami: lasciarli perdere. Contrariamente a quanto si può credere, la cosa
non è difficile. Tutto ciò che devi fare è di metterti davanti agli occhi, per
" vederle " seriamente, queste verità che vado a elencare.
Prima verità: tu stai aggrappato a una
falsa certezza, e cioè la persuasione che senza quella particolare persona o
cosa tu non possa essere felice. Analizza i tuoi legami a uno a uno, e vedrai
la falsità di questa persuasione. Potrai trovare resistenza dentro il tuo
intimo, ma nel momento in cui tu afferrerai questa verità, vi sarà un immediato
risultato nel campo delle emozioni. In quel preciso istante l'attaccamento
perderà ogni sua forza. Seconda verità:
se impari a godere delle cose impedendo a te stesso di diventarne schiavo, cioè
rifiutandoti di credere alla falsa certezza che senza di quelle non potrai
essere felice, tu ti risparmi tutte le lotte e le fatiche per proteggerle e
conservartele. Ti è forse successo di poter conservare tutti gli oggetti dei
tuoi legami senza rinunciare a uno solo di essi; però se tu ti liberi dai
legami e li consideri da un punto di vista non esclusivamente possessivo, tu ne
godi ancor di più, perché in questo caso tu sei in pace con te stesso, e
tranquillo, e sicuro da minacce. Terza e
ultima verità: se imparerai a godere del profumo di mille fiori non ti
succederà più di aggrapparti a uno solo di essi o di soffrire quando non
riuscissi a cogliere quell'unico fiore che ti manca. Se trovi gusto in mille
pietanze diverse, la mancanza di una fra le mille passerà inosservata e non
oscurerà la tua felicità. Ma sono proprio i tuoi attaccamenti a impedirti di
sviluppare questo più largo e più vario gusto per le cose e le persone. Alla
luce di queste tre verità non c'è attaccamento che resista. Ma questa luce deve
risplendere in continuità se si vuole che sia efficace. Gli attaccamenti
prosperano soltanto nel buio delle illusioni. L'uomo ricco non può entrare nel
regno della gioia: non già perché egli sceglie di essere cattivo ma perché
sceglie di essere cieco.(Anthony De Mello)
Il Fiore di Bach per eccellenza relativo
all’Attaccamento Affettivo è Chicory
Il tipo Chicory
quando è in fase negativa ha una visone distorta dell’amore, è affettivamente
insaziabile, diffidente, con una aggressività che spesso non manifesta e tenta
di nascondere. Possessivo, egoista, critico,
pignolo, trova sempre qualcosa che non va, è il fiore di chi ama soffocando
l'altro, è prodigo di consigli, organizza, corregge, affermando sempre che è per
il bene degli altri. Lo stato è essenzialmente emotivo, il principio dominante è la carenza affettiva, percepisce il
passato come qualcosa di negativo, una situazione in cui non ha ricevuto
l’amore di cui aveva bisogno, l’essenza del fiore aiuta a liberarsi dagli
attaccamenti affettivi. Chicory ha una grande critica verso gli altri ma
nessuna autocritica verso se stesso, il principio di base è di tipo affettivo ma
Chicory è anche troppo emotivo, pertanto è anche
vulnerabile. Chicory è utile per aiutare ad avere un rapporto sano, rispettoso
e senza sopraffazioni verso le persone che si amano, a ritrovare l’equilibrio
perduto, prendendosi cura degli altri in modo incondizionato, in maniera
amorevole e sincera.
Vi sono altri
fiori che integrati a Chicory aiutano a riequilibrare lo stato di malessere
interiore generato dalla dipendenza come: Centaury, Larch, Holly, Willow, Wild
Oat, Red Chestnut, Cherry Plum, Gentian, Mustard, Pine, Honeysuckle, Walnut,White
Chestnut,Heather ed altri ancora, a seconda del caso.
I fiori di Bach sono archetipi che incarnano uno specifico stato d’animo e condizione emozionale, pertanto identificarli implica un percorso individuale, proprio perchè ognuno di noi esprime il proprio disagio con modalità diverse.
I fiori di Bach sono archetipi che incarnano uno specifico stato d’animo e condizione emozionale, pertanto identificarli implica un percorso individuale, proprio perchè ognuno di noi esprime il proprio disagio con modalità diverse.
Grazie per aver dedicato il tuo tempo a questa lettura.
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