La nostra scelta più importante è il modo in cui decidiamo di vivere la nostra vita. La felicità è amore, nient’altro.

Katia Botta

sabato 31 dicembre 2016

5 parole per augurati Buon Anno


Buon Anno a tutti di Felicità, Serenità, Speranza, Gratitudine e Gioia.

Ricordiamoci sempre che:

LA FELICITA’ è nelle piccole cose, osservando con gli occhi del cuore

LA SERENITA’ è una scelta che operiamo attraverso la purificazione dei nostri pensieri

LA SPERANZA è la fede in Cristo Gesù che mai ci abbandona, è un dono dello Spirito da rinnovare giorno per giorno. Con il sostegno del dono della speranza abbiamo la possibilità di non darci per vinti e non cedere alla disperazione, la speranza ci fa credere nel presente e fa luce su un futuro possibile. La speranza è frutto della gratitudine, è sapere che tutto ciò che già abbiamo e di cui avremo bisogno ci sarà donato. 

LA GRATITUDINE è esprimere il nostro ringraziamento a Dio per ciò che ci ha donato. E’ la prima preghiera con cui ci apriamo alla comunicazione con Dio.

LA GIOIA, almeno per me, è la luce che vedo brillare negli occhi di qualcuno quando riesco a donare un po’ di amore, è sorridere alla vita di ogni giorno che mi regala incontri e esperienze, ma la gioia più grande la sento dentro quanto più sono vicina al Signore Gesù, non si può descrivere ma solo provarla, è una gioia completa che ti riempie e che trabocca, e ti senti talmente gioioso che non vedi l’ora di condividerla, è la gioia del cuore, della forza e dell’amore, è la gioia di sapere che Lui è sempre con te, non ti lascia mai la mano.
Buon Anno a tutti! Katia Botta




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sabato 24 dicembre 2016

Mendiants, i cioccolatini che augurano il bene, dei 4 ordini monastici



Se avete poco tempo a disposizione o siete un po’ in ritardo con i dolci di Natale, questa ricetta può essere una soluzione veloce e semplice da realizzare.
Les Mendiants è un dolce tradizionale francese e fa parte dei tredici dolcetti appartenenti alla tradizione natalizia provenzale, il Mendiant è composto da un disco di cioccolato fondente su cui vengono adagiati 4 tipi di frutta secca ognuna delle quali è riferita, secondo la tradizione, al colore degli abiti monastici, da qui il significato del nome Mendiants-Mendicanti: uva passa per i Domenicani, nocciole per gli Agostiniani,  fichi secchi per i Francescani e mandorle per i Carmelitani.

Queste pasticche di cioccolato sono molto semplici da realizzare, la ricetta originale prevede gli ingredienti citati sopra, ma si possono personalizzare secondo i propri gusti utilizzando al posto del cioccolato fondente, cioccolato al latte o bianco e guarnire con frutta secca o candita a piacere (noci, pinoli, nocciole, mandorle, ciliegie candite, arancia candita, zenzero candito, uvetta, cranberries canditi, mirtilli essiccati, mango essiccato, ecc.). 

In Provenza durante le feste di Natale usano accompagnare il caffè con questi deliziosi dolcetti, ma considerata la loro bontà e facile realizzazione ci possono accompagnare tutto l’anno, per un thè pomeridiano, una pausa caffè oppure per un dopocena accompagnato da un passito, un brandy, o un liquore allo cherry. Inoltre possiamo recuperare gli ingredienti dopo le festività del Natale o dopo Pasqua, riciclando le uova di cioccolato. 

Ecco gli ingredienti della Ricetta Base Les Mendiants

(Proporzioni:gr.100 di cioccolato=10 dischetti di Mendiants)
Ingredienti:
- 200 gr. cioccolato fondente extra al 70% di cacao
- 50 gr. Miele liquido
-uva passa, nocciole, fichi secchi, mandorle q.b.

Procedimento
Prima di iniziare preparate una teglia foderata con da carta da forno, servirà per adagiare e far rassodare i mediants.
In un pentolino sciogliete un po’ di miele, quindi aggiungete la frutta secca e mescolate fino a quando prende un bel colore ambrato, ma senza farlo caramellare troppo. Lasciatela da parte, servirà alla fine per la decorazione dei mediants.
Spezzettate il cioccolato in una ciotola o altro contenitore e fatelo sciogliere a bagnomaria, quando sarà completamente sciolto toglietelo dal fuoco e immergete subito il contenitore in acqua ghiacciata per qualche minuto, continuando a mescolare.
Lo sbalzo di temperatura serve a rendere lucido il cioccolato e ad evitare la patina che si forma sui cioccolatini quando il cioccolato non è temperato.
Dopo aver fatto questa operazione rimettetelo a bagnomaria mescolando per qualche secondo, fino ad ottenere un cioccolato lucido e liscio.

Ora con un cucchiaio versate sulla teglia il cioccolato fuso, formando  dei dischetti sottili da circa 5 cm. di diametro.

Appoggiate sui dischetti la frutta secca e fate rassodare a temperatura ambiente per almeno 4 ore, ma non in frigo.  
Staccate i mediants dalla carta da forno con una paletta solo quando sono ben rassodati. Potete conservarli (nel caso ne restasse qualcuno…) in una scatola di latta lontano da fonti di calore. 

Provate a farli anche voi e poi lasciate un commento.

Cioccolatoso Natale a tutti!

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mercoledì 21 dicembre 2016

Bisogna ascoltare ma anche esprimere i propri sentimenti




Bisogna imparare ad ascoltare ma anche ad esprimere i propri sentimenti. In che modo? Identificando e dando voce alle proprie emozioni.
Esprimere i propri sentimenti e farne partecipe l’altro vuol dire comunicare i propri bisogni con chiarezza, in questo modo si evitano incomprensioni. Identificare e saper riconoscere le proprie emozioni sono le basi per una buona intelligenza emotiva. L’intelligenza Emotiva è un concetto sviluppato da Daniel Goleman, con il suo lavoro, Goleman ha messo a fuoco per la prima volta l'importanza delle componenti emotive anche nelle funzioni più razionali del pensiero.
Daniel Goleman definisce l’intelligenza emotiva come “la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi e di gestire positivamente le nostre emozioni, tanto interiormente quanto nelle relazioni sociali”.
In sostanza l'intelligenza emotiva è una capacità insita in ognuno di noi, che può essere sviluppata, perfezionata e trasmessa per migliorare il proprio rapporto con sé, con gli altri e con le realtà che viviamo ogni giorno.
Nascondere le proprie emozioni ha varie motivazioni, può essere frutto di un linguaggio sociale legato alla propria educazione familiare, in questo caso non è nostro, non ci appartiene nel profondo, ma è solo il risultato di un condizionamento; può anche derivare da una sorta di timidezza, dalla paura di non essere accettati, o altro ancora.
Negare a se stessi e agli altri i propri sentimenti porta solo a frustrazioni. Liberatevi, comunicate i vostri sentimenti di amore, l’amore vi capirà e vi seguirà.
Buona giornata a tutti!!! Katia Botta

Per approfondimenti sull’Intelligenza Emotiva di Daniel Goleman 
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__intelligenza_emotiva.php?pn=5703



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La forza vibrante dell’Arcangelo Gabriele e il solstizio d'inverno

Gabriele, risvegliatore spirituale, porta intuizioni e nuove aspirazioni


Con il  Solstizio d’Inverno è iniziata la fase di crescita interiore che porterà in primavera alla rinascita.

Ad ogni cambio di stagione corrispondono altrettante festività che si succedono nel corso dell’anno, ognuno di esse possiede un significato spirituale ed è collegato ad un Arcangelo. Il solstizio d’inverno segna l’inizio dell’inverno ed è collegato alla festività del Natale, è presieduto dall’Arcangelo Gabriel che irradia l’atmosfera terrestre dalle altezze con amore, cullando la natura nel suo sonno invernale. Gabriele è l’Arcangelo del Natale è preposto a portare nell’uomo tutte le forze della nutrizione, l’importanza di Gabriele è, dunque, basilare perché presiede alle forze del nutrimento, dalle quali poi si sviluppano le forze del risanamento (Raffaele), quindi le forze spirituali del pensiero (Uriele) e, infine, le forze di movimento (Michele).





Stagione              Nel Microcosmo                 Nel Macrocosmo
Inverno            Gabriele                         Uriel
Primavera        Raffaele                         Michele
Estate              Uriel                               Gabriele
Autunno          Michele                         Raffaele




Nel ciclo delle stagioni, la Natura rinnova se stessa, così come l’interiorità dell’essere umano:
    Gabriel: forze della nutrizione;
    Raphael: forze della guarigione;
    Uriel: forze del pensiero;
    Michael: forze del movimento.

 Gabriele nella visione Metafisica


Le forze della nutrizione nel metabolismo trasmutano in forze della guarigione nella respirazione. Le forze della guarigione si trasmutano in forze del pensiero nella testa e queste in forze del movimento nelle membra.

Gabriel porta dal cosmo le “forze della nutrizione” nell’interiorità umana durante la metà dell’estate. Queste stesse forze vengono poi passate a Raphael durante l’autunno, mentre egli penetra nel respiro umano, affinché  si combinino con il processo di respirazione per divenire “forze della guarigione”. Questa combinazione di vibranti forze della nutrizione con il nostro processo respiratorio è uno dei grandi segreti delle tradizioni spirituali. Le “forze della guarigione” sono quindi passate a Uriel durante l’Inverno, mentre penetra in seno all’umanità. Le forze della guarigione ascendono alla testa dell’uomo, dove divengono forze del pensiero e della percezione sensoria. Michael infine riceve queste forze da Uriel, attraverso il ferro cosmico degli sciami meteorici della fine dell’estate. Questo ferro dinamizza l’atmosfera astrale della Terra, formando la Spada di Michael, ricacciando gli spiriti della materia nel centro della terra e così le forze del pensiero divengono forze del movimento nelle mani e gambe.
Questo passaggio di forze da un Arcangelo all’altro, è immaginativamente rappresentato da un calice dorato, il Graal. Dentro di esso le forze cosmiche trasfuse nell’interiorità umana trasmutano alchemicamente una nell’altra incessantemente, man mano che il Graal viene passato dalle mani di un Arcangelo all’altro.
“Gabriele, come arcangelo di comunicazione, spesso annuncia ciò che è all’orizzonte, e dirige come un manager o un direttore d’orchestra le nuove imprese legate al proprio scopo dell’anima”. (Doreen Virtue)


Gabriele nella visione antroposofica


L’inverno è la stagione di Gabriele. E’ importante vivere le stagioni in modo non solo esterno ma anche animico affinché, come scrive Rudolf Steiner, l’uomo partecipi interiormente allo svolgersi del corso dell’anno. In questo periodo che segue il solstizio d’inverno siamo passati dall’autunno all’inverno, da Michele a Gabriele: è finita la fase di crescita esteriore ed è iniziata la fase di crescita interiore che porterà in primavera alla rinascita. L’autunno è stata la stagione di Michele: il calore dell’estate, elemento primigenio della nostra evoluzione, inizia il viaggio di ritorno all’interno della terra, per permettere al seme caduto nel suo seno di mantenersi durante l’inverno allo scopo di rigenerare nuovamente in primavera. E’ in autunno che Michele ha cominciato la sua discesa affinché le sue forze arrivino poi a compenetrare completamente la terra nella stagione primaverile, quella del rifiorire. Mentre il ciclo avviato dalla primavera (Raffaele) è “dalla vita alla morte” (è un tempo in cui siamo tutti proiettati fuori di noi, all’esterno), il ciclo che è cominciato con Michele, in autunno, è “dalla morte alla vita” (ritorniamo dentro, su noi stessi e nella nostra interiorità, per poi rinascere “a nuova vita”). E l’inverno appartiene a questa polarità, è la stagione di Gabriele, l’Arcangelo del Natale “che tesse nelle nubi invernali e nella bianca veste di neve”, e che è preposto a portare nell’uomo (successivamente, durante l’estate che arriverà) tutte le forze della nutrizione. L’importanza di Gabriele è, dunque, basilare perché presiede alle forze del nutrimento, dalle quali poi si sviluppano le forze del risanamento (Raffaele), quindi le forze spirituali del pensiero (Uriele) e, infine, le forze di movimento (Michele). L’alimentazione è la base perché l’intero ciclo prenda avvio! Steiner sottolinea ripetutamente che bisogna riconoscere l’importanza propulsiva ed iniziatrice delle forze di Gabriele (nutrizione) e che quindi “occorre volgere lo sguardo alla trasformazione che le sostanze esteriori subiscono nel sistema nutritivo” perché “le forze nutritive metamorfosate sono forze risanatrici”. “Chi comprende bene la nutrizione comprende l’inizio del risanamento!” conclude Steiner. Il dottor Ehrenfried Pfeiffer, a Dornach, una volta chiese a Rudolf Steiner: “Perché nell’epoca attuale le persone sono incapaci di evolversi e di agire in accordo con tutto quanto hanno imparato e con ciò che sembrano conoscere?”. Steiner rispose: “Questo è un problema di alimentazione…”.
Gabriele nella tradizione cristiana


Quando una persona sceglie l’Arcangelo Gabriele come guida spirituale personale, ha deciso di fare chiarezza nella propria vita e di fissarsi un obiettivo maestoso. L’Arcangelo, in questo caso, aiuta chi ha deciso di affidarsi a lui lungo il percorso dell’esistenza terrena, aprendo gli occhi e scoprendo insieme quali sono le volontà e le esigenze da soddisfare. Sorprendente, non è vero?
Il nome deriva dall’ebraico e significa: “La forza di Dio” “Dio è forte”, o anche “l’eroe di Dio”. È il primo ad apparire nel Libro di Daniele della Bibbia. Era anche rappresentato come “la mano sinistra di Dio”. I cristiani credono che abbia predetto la nascita di Giovanni Battista e di Gesù, e i musulmani credono che sia il tramite attraverso cui Dio rivelò il Corano a Maometto.
Nella tradizione biblica è a volte rappresentato come l’angelo della morte, uno dei Messaggeri di Dio: anche come angelo del fuoco e della neve, che impugna la spada.
    Il Talmud lo descrive come l’unico angelo che può parlare siriaco e caldeo.
    Nell’Islam, Gabriele è uno dei capi Messaggeri di Dio.
    Nella tradizione cristiana è conosciuto come uno degli arcangeli.
Secondo la tarda leggenda, è anche l’angelo non identificato del Libro della Rivelazione (Apocalisse di Giovanni) che soffia il corno annunciando il Giorno del Giudizio. Sia per i cattolici sia per gli ortodossi, è San Gabriele l’Arcangelo, conosciuto come il santo patrono dei lavoratori delle comunicazioni. Come tale è ricordato il 29 settembre.
Gabriele compare anche in vari scritti apocrifi dell’Antico e del Nuovo Testamento. Il Dizionario delle Creature spirituali (in I mondi ultraterreni di Giordano Berti, Milano 1998) riporta l’immagine battagliera di quest’angelo descritta nel Libro di Enoch etiope; da qui deriva un’iconografia diffusissima presso i cristiani ortodossi, che rappresentano Gabriele mentre trafigge il demonio con una lancia.
L’Arcangelo Gabriele ha sempre avuto nell’ambito delle Sacre Scritture, compreso il Corano, il compito di annunciatore, messaggero, divulgatore della Parola di Dio nei confronti dell’umanità; egli si manifesta in prevalenza per annunciare l’incarnazione e la nascita di fanciulli molto speciali… Il suo ruolo è particolarmente legato alla sfera della maternità. Le nascite annunciate da Gabriele non sono mai comuni, avverranno sempre in un ambito di prodigio, e i bambini che nasceranno avranno dinanzi a sé un grande compito da svolgere.
Oltre al ruolo di annunciatore, Gabriele pare avere anche un compito importante nella protezione dei fanciulli “speciali” che ha accompagnato dal cielo al ventre delle madri. Ferma la mano di Abramo che sta per sacrificare il piccolo Isacco. Fa sgorgare l’acqua per dissetare il piccolo Ismaele nel deserto. Avvisa Giuseppe di levarsi e fuggire col bambino perché Erode lo cerca per ucciderlo. Da tutto questo, Gabriele può essere ben definito come il custode della creatività espressa in tutti i campi dello scibile: è colui che apre la mente dell’uomo alla comprensione del genio e della bellezza, colui che fa appunto “concepire” le idee, poiché a lui attiene tutto quanto concerne il concepimento, sia sui piani fisici che su quelli puramente astratti. Gabriel, dunque, agendo attraverso le Legioni dei suoi Angeli, estende il suo dominio su tutto quanto concerne la creazione fisica e spirituale di un nuovo Essere.

Confidare negli angeli come saggi custodi e amorevoli guide, e intrattenere con le creature celesti un rapporto di amichevole familiarità significa poter contare sul loro appoggio quando la nostra inadeguatezza ci fa sentire impotenti dinanzi a complesse e spinose questioni personali o alle dolorose e strazianti tragedie che si verificano nel mondo. Invocare l’assistenza angelica può miracolosamente contribuire alla soluzione dei problemi del pianeta e del nostro quotidiano, e in particolare l’intercessione di Gabriele consente alla saggezza divina di illuminare il nostro cammino quando le circostanze e gli eventi ci impongono scelte che evidenziano la nostra umana fragilità e il nostro bisogno di aiuto.


Gabriele, risvegliatore spirituale, porta intuizioni e nuove aspirazioni.

L’Arcangelo Gabriele, l'angelo messaggero di Dio, dell’Annunciazione alla Vergine Maria, angelo della grazia della maternità, a differenza degli angeli custodi, invocati solo in caso di necessità, non ci aiuta solo nei momenti critici, ma anche nella nostra quotidianità, in particolar modo quando abbiamo bisogno di ispirazione, purificazione e riconciliazione.
 “Si può chiamare in aiuto Gabriele aiuto ogni volta che ti senti abbattuto, quando hai la necessità di superare dubbi e paure, o per avere una guida per desiderio, ispirazione, intuizione o purificazione. Se vi sentite intrappolati, bloccati chiamatelo. Gabriele può aiutarvi a cambiare e iniziare a muoversi di nuovo avanti … Gabriele vuole che tu conduca una vita felice e ti offrirà la guida e l’aiuto ogni volta che lo chiederai. Se ti senti perso e non hai idea di dove stai andando nella vita , chiedi aiuto a Gabriele” (dal libro: Comunicare con l’arcangelo per Ispirazione e Riconciliazione Richard Webster)

Gabriele, l’arcangelo dei sogni, stimola nel sogno la risoluzione dei problemi

“L’Arcangelo Gabriele e altri arcangeli possono lavorare durante i vostri sogni per aiutarvi a risolvere i problemi. Ma solo se li invitate a farlo prima di andare a dormire : “Dovreste risvegliarvi con una memoria che contiene la soluzione (o un seme per la soluzione) al vostro problema. A volte non ricorderete i sogni. Eppure la risposta al problema verrà alla vostra consapevolezza coscientemente durante il giorno” (dal libro: Sognando Con gli Arcangeli, Linda e Peter Miller-Russo)
L’Arcangelo Gabriele visita spesso le persone mentre stanno sognando. Ad esempio, la tradizione cristiana afferma che Gabriele è l’angelo che nella Bibbia dice a Giuseppe in sogno che sarebbe stato il padre di Gesù Cristo sulla Terra.
 “Gabriele è considerato l’arcangelo dei sogni, delle premonizioni e della chiaroveggenza … L’Arcangelo Gabriele darà anche consigli in forma di sogni e visioni. Lui vi aiuterà a crescere in conoscenza e saggezza. La vostra crescita e il vostro sviluppo spirituale progrediranno più velocemente che mai. “(dal libro: Comunicare con l’arcangelo per Ispirazione e Riconciliazione Richard Webster)


Sentirsi sfidati durante la ricezione di un messaggio
I Miller-Russos citano un messaggio di Gabriele dove dice:
“La purificazione del sé costruisce la forza e apre i canali di comunicazione e di saggezza tra voi e gli esseri sui piani superiori”
Le persone possono sentirsi sfidate ad assumere una grande responsabilità quando l’Arcangelo Gabriele comunica con loro.
Quando Gabriele apparve alla Vergine Maria per annunciare che sarebbe stata la madre di Gesù Cristo sulla terra, la Bibbia afferma che Maria fu turbata in un primo momento:

“Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio.” (Luca 1:19) “Ed ella fu turbata a questa parola, e si domandava che cosa volesse dire un tal saluto.” (Luca 1,29).

La Luce Bianca o il color rame chiaro di Gabriele
                                                 Arcangelo Gabriele. Josè Camaròn Bononat. Sec XVIII, Academia de San Carlos, Valencia
 
L’energia elettromagnetica (aura) di Gabriele è bianca o di rame, pertanto puoi vedere la luce bianca o di rame intorno a te quando Gabriele si trova nelle tue vicinanze.
A proposito dell’aura di rame di Gabriele, Doreen Virtue scrive:
“Gabriel è solitamente raffigurato con una grande tromba in rame, a simboleggiare chiaramente che porta messaggi da Dio … l’ alone di Gabriel è color rame, come la tromba simbolica dell’angelo. Se vedete lampeggiare o scintillare luce di rame, o se improvvisamente ti ritrovi attratto da questo metallo, questo è un segno che stai lavorando con l’Arcangelo Gabriele”.

  Preghiera a San Gabriele Arcangelo
San Gabriele arcangelo, angelo dell' Incarnazione, apri le nostre orecchie ai dolci avvertimenti e ai pressanti appelli del Signore. Resta sempre davanti a noi, ti imploriamo, per farci comprendere bene la Parola di Dio, così che possiamo seguirlo ed obbedirgli e compiere ciò che Egli vuole da noi. Aiutaci a restare svegli Così che, quando verrà, il Signore non ci trovi nel sonno. Amen.



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Sitografia: immagini dal web
http://www.paolobabaglioni.com/angeli/larcangelo-gabriele-messaggero-di-dio/
http://www.lalucedimaria.it/chi-e-larcangelo-gabriele-conosciamo-meglio-quale-il-suo-ruolo/