La nostra scelta più importante è il modo in cui decidiamo di vivere la nostra vita. La felicità è amore, nient’altro.

Katia Botta

giovedì 19 marzo 2020

#Covid19: A volte, una paura più grande fa sparire le nostre piccole paure


La paura è tutto ciò che ostacola la nostra libertà


A volte, una paura più grande fa sparire le nostre piccole paure quotidiane donandoci il coraggio di riprendere in mano la nostra vita.

La nostra libertà è stata bloccata dalla paura del #Covid19 dove dolore e preoccupazioni hanno preso il sopravvento del vivere quotidiano. Tutti diciamo #iorestoacasa ma dentro di noi c’è una grande voglia di uscire, perché ostacolati nella nostra libertà di azione. Questa negazione della libertà per alcuni è stato un bene ha sollecitato il desiderio di uscire a chi, preso dalle proprie paure personali è stato rinchiuso per troppo tempo nella propria #comfort zone, ha suscitato di nuovo il desiderio della vita, della luce del sole, del desiderio di fare una semplice passeggiata, delle relazioni ormai perse da tempo.

Continuo a dire che c’è e ci sarà qualcosa di buono in tutto ciò che sta accadendo, bisogna solo attendere e contribuire al cambiamento.

La paura blocca, paralizza, ma è l’antitesi della verità, perché nega tutto ciò che realmente siamo. Quindi prendiamo le giuste precauzioni ma non dimentichiamo la bellezza della verità, la verità dell'amore, la verità di chi siamo, la verità dell’altro, la verità dell’indifferenza e la verità della responsabilità.

“Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. (Vangelo Giovanni 8,32)

Buona vita! #Andràtuttobene

 Katia Botta


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Katia Botta



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venerdì 13 marzo 2020

Dal Coronavirus Nascerà qualcosa di buono…




Si dice che dopo la tempesta (#coronavirus) nasce sempre l’arcobaleno (qualcosa di buono)… Sono sicura che ciò che stiamo vivendo in questo tempo porterà dei cambiamenti interiori, di rapporti interpersonali, di politica, economia, sanità, ecologia, ecc. Questa epidemia sta smascherando il nostro egoismo e le nostre paure, ci sta insegnando a riflettere sul nostro modo di vivere. Ogni cambiamento destabilizza, fa parte dell’uomo, ci riporta alle paure ancestrali dell’ignoto e della sopravvivenza, pertanto occorre rimanere centrati.

Cosa fare? Ognuno ha la sua via per centrarsi. Personalmente la ritrovo nella preghiera e nella contemplazione centrandomi nel Cuore di Gesù. Centrarsi nel cuore di Gesù non vuol dire ritrovare solo il “proprio” centro, ma “vivere” il centro, nel centro del Suo Cuore. Quando diciamo: “Vieni Divina Volontà a vivere e palpitare nel mio cuore” è un atto di fusione con la Divina Volontà. E’ come dire: Gesù, fonditi in me ed io mi fondo in Te.

Dice Gesù: “Chi sta con me, diventa me, è un altro me stesso”. “Chi vive nella mia Volontà sta nel centro della mia Umanità”.

E lì, in quel luogo, c’è solo pace.

Ogni cambiamento di direzione che avviene nella nostra vita è sempre un bene perché è indicato e protetto dalla Divina Volontà, quindi lasciamoci guidare verso questo nuovo sentiero e senza timore e con fede, avviamoci verso nuove espressioni della nostra vita, ciò che è importante è consentire a noi stessi di ascoltare e abbandonarci a questa Volontà con fiducia. Dio è Misericordia, sa cosa è giusto per noi; i nostri timori e perplessità nascono dal fatto che non riusciamo a comprendere il Suo disegno.

Non scoraggiamoci! Alimentiamo la buona speranza!

Quando alimentiamo la fiducia e la speranza alimentiamo la vita e affamiamo la paura, che è la morte dell’anima.

Papa Francesco ha detto:” Signore, io non capisco, non so perché accade questo, ma io mi affido a te. È una bella preghiera, l’unica possibile. Davanti alle tante valli oscure del nostro tempo l’unica risposta possibile è affidarsi a Dio che, ricorda la Scrittura, “non lascia mai solo il suo popolo”.

Buona Vita nella fiducia e nella speranza!
Katia 

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venerdì 6 marzo 2020

Coronavirus? Baci e abbracci, posso farlo… è digitale

"Tra voi si faccia ogni cosa con amore" (1 Corinzi 16:14)

Un abbraccio, un bacio, una carezza, non sono solo una forma di comunicazione sono bisogni emotivi, un modo che molti di noi hanno per comunicare l'amore; è il linguaggio del corpo che esprime i nostri sentimenti al di là delle parole.


Il contatto fisico suscita esperienze emotive, evoca un senso di vicinanza,  stabilisce la connessione tra le persone, può essere persino terapeutico; attraverso baci e abbracci si promuove il rilascio di ossitocina, nota anche come “ormone dell’amore e della felicità”. Vogliono toglierci anche questo? Assolutamente no! In questo periodo forzato di assenza di baci e abbracci abbiamo la possibilità di esternare con le “parole” i nostri sentimenti, e non poco, forse è un bene…in un mondo digitalizzato dove like e cuoricini hanno sostituito le parole.

Inoltre, possiamo continuare ad esprimere i nostri sentimenti di affetto e amore verso chi vogliamo bene con altri tipi di attenzione, oltre a parole affettuose possiamo prestare più attenzione all’ascolto, guardare negli occhi la persona con cui stiamo parlando, portare un fiore o un cioccolatino ad un amico/amica verso cui vogliamo esprimere affetto, sostegno, gratitudine.

Non c’è nulla di nuovo in tutto ciò, abbiamo solo perso l’abitudine di dedicare amorevolmente il nostro tempo agli altri.

Abbracciare e baciare è bellissimo, personalmente faccio una gran fatica perché quando incontro le mie amiche non le abbraccio, le stropiccio!

In questo periodo di astensione fisica ricordiamoci che

Possiamo essere obbligati ad essere distanti fisicamente, ma non si è mai distanti con il cuore.


“Nessuno potrà togliervi la vostra gioia”  (Gv 16, 20-22)

Buona Vita e un abbraccio a tutti! (posso farlo… è digitale)

Katia Botta


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Credits: foto tramite Google Immagini