Posso adeguarmi a
convivere con il virus del Covid19, alla mascherina, alle restrizioni dei Dpcm, al sacrificio per la mancanza di un
abbraccio, ma non voglio conformarmi alla violenza, al livore, l’aggressività,
l’individualismo, l’egoismo, la superficialità,
l’orgoglio, la superbia, l’ingordigia e a tutto ciò che non è generato dall'amore,
dalle buone relazioni e convivenza tra le
persone e i popoli.
Allinearsi alla
violenza porta ognuno di noi a diventare un piccolo "Giuda" che
tradisce i valori della libertà, della giustizia,
della verità e dell'amore fraterno. La vera lotta per la libertà è cooperazione, solidarietà, unione
umano di intenti e valori per il bene di molti, non di pochi. Solo se
utilizziamo il dono del libero arbitrio e del discernimento dei nostri pensieri
e delle nostre azioni saremo davvero
persone libere e vere.
Grandi uomini di pace ci hanno insegnato che la libertà parte
dalle nostre azioni personali, che le vere rivoluzioni sono di ideali e non dettate dalla
forza e dalla violenza. Chi è aggressivo, violento, ha dentro di sé le matrici
della paura e della rabbia. Chi è violento
non è forte ha solo paura!
Basta alle azioni violente in piazza, basta con la violenza verbale e l’allarmismo nei programmi TV, basta con gli haters da tastiera, basta alle informazioni pilotate dei media e mainstream la cui missione ormai non è più quella di dare informazione ma di creare audience. L’allarmismo, la guerra d'informazione e la diversità delle comunicazioni delle notizie non aiutano, anzi destabilizzano, creano confusione, incertezza e rabbia che a loro volta generano violenza dettata dalla paura. Spesso per alcuni non è la paura della morte, ma la paura di essere lasciati soli a se stessi, senza alcun supporto sociale, un senso di solitudine e di impotenza che genera paura più per i propri cari, per i propri figli che per se stessi.
Il virus è invisibile, ma l'essere umano è tangibile con tutte le sue necessità fisiche, morali ed economiche, con l’esigenza
di una dignità che si conforma nel lavoro e con le sue debolezze.
Le azioni di violenza
e il seme della paura hanno l'intento di
sradicare la visione del futuro e della speranza,
valori insiti nell'uomo che fanno parte
non solo dell'istinto di sopravvivenza ma della fede. Non lasciamoci
destabilizzare, non perdiamo la speranza, anzi combattiamo ideologicamente e
con la nostra fede per ravvivare la speranza di una società migliore, non lasciamoci
sopraffare da condizionamenti o dai soprusi sociali ma continuiamo a piantare i
nostri alberi di speranza, di verità, dignità e coraggio.
Come usava dire
Martin Luther King: "Anche se
sapessi che domani il mondo andrà a pezzi, pianterei comunque il mio albero di
mele".
Facciamo nostre
le parole di Mahatma Gandhi, uno dei più grandi rivoluzionari pacifisti:
"Se potessimo cancellare l’«Io» e il «Mio» dalla religione,
dalla politica, dall’economia ecc., saremmo presto liberi e porteremmo il cielo
in terra. Il genere umano può liberarsi della violenza soltanto ricorrendo alla
non-violenza. L’odio può essere sconfitto soltanto con l’amore. Rispondendo
all’odio con l’odio non si fa altro che accrescere la grandezza e la profondità
dell’odio stesso".
Katia Botta, Cognitive Coach - Naturopata
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Buona Vita, Pace a te! Katia Botta
Immagine dal web
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