La nostra scelta più importante è il modo in cui decidiamo di vivere la nostra vita. La felicità è amore, nient’altro.

Katia Botta

venerdì 16 aprile 2021

Dobbiamo decodificare per arrivare ad amare


 

Dobbiamo decodificare per arrivare ad amare

Bisogna essere spettatore, osservatore di sé nell'altro: è in questo modo che si decodifica.

Decodificare vuol dire comprendere, trovare una chiave di lettura, utilizzare l'intelligenza Emotiva, ovvero: "La capacità di un individuo di riconoscere, di distinguere, di etichettare e di gestire le emozioni proprie e degli altri".

Tutte le volte che decodifichiamo, accogliamo e trasformiamo, conosciamo meglio e più completamente noi stessi e gli altri.

I pensieri, i comportamenti  o gli schemi di avvenimenti che ci vengono riproposti durante il percorso della nostra vita arrivano in un ordine ben definito e servono proprio per  trasformarci ed elevarci.

Che si tratti di attrazioni o repulsioni, è la medesima cosa, è l'altra faccia della stessa medaglia.

Quando di fronte all'atteggiamento di una persona non correggi, non dici niente ma anzi lasci fare ponendoti come spettatore, quell'atteggiamento che ti infastidiva si arresta senza dover correggere nulla.

Man mano che codifichiamo critiche, comportamenti e reazioni, gli schemi si ripresenteranno in maniera sempre meno forte fino ad arrivare alla trasformazione.

Raggiungiamo la serenità e la libertà interiore quando cambiamo nell'interno, senza correggere, né imporre, né rettificare all'esterno.

È un percorso a tappe che si effettua iniziando ad eliminare il superficiale per arrivare al nucleo centrale:

1) Accettazione (si fa con la testa ma con umiltà, senza giudizio, mettendo da parte l'orgoglio)

2) Accoglienza (si fa con il cuore sino ad arrivare al perdono)

3) Riconoscere la reazione della persona (si fa con la testa e con il cuore):

4) L'intenzione di trasformare schemi, memorie, condizionamenti, sofferenza nei rapporti interpersonali, emozioni inespresse, per rendere la comunicazione più fluida, più autentica, più fraterna.

Nell'Intenzione la parte più difficile sta nel riconoscere che  ogni persona che incontriamo sono delle parti di noi.

Spesso le persone sono specchi che riflettono parti di noi che non vogliamo vedere.

Es: Se durante una conversazione una persona ci irrita perché dice una stupidata mentre noi invece ci esprimiamo con intelligenza, vuol dire che nel nostro subconscio vi è della stupidità. Se in seguito riflettiamo con discernimento sulla conversazione ci rendiamo conto che la persona che ci ha irritato ha mostrato una parte di noi che non sapevamo di avere, ma che ora possiamo migliorare.

Quando c'è un giudizio non sei tu che giudichi ma gli schemi che giudicano.

Quando c'è una reazione emotiva di collera o altro basta fermarsi e riflettere su cosa l'ha scatenato. Che cosa rappresenta questa situazione per me? Chi nella mia vita si comportava in questo modo?

Non occorre capire necessariamente da dove provengono gli schemi, a volte per codificare basta semplicemente Accettare e Accogliere, perché il preconcetto e la non accettazione rende impossibile il dialogo e rompe l'unione.

 


Come eliminare gli schemi?

Discernere, prenderne atto, osservare, evitando il giudizio, ricordando sempre che

“Gli altri siamo noi".

Buona Vita! 🌸 Katia Botta

 

"Ogni conflitto è l'espressione tragica di un bisogno non soddisfatto.“

(Marshall Rosenberg)

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Katia Botta

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Immagine dal web Preikestolen-Norvegia

 

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