I quattro elementi della Vera Mente dell'Amore
1. GENTILEZZA AMOREVOLE
Il
vero amore contiene l’elemento della gentilezza amorevole, che è la capacità di
offrire felicità. Bisogna praticare la visione profonda verso chi si ama al
fine di capirla. Se non capisci, non puoi amare. Per amare una persona
veramente bisogna perciò esserci, imparare a guardarla, a parlarle. Rendere
un’altra persona felice è un’arte che si impara.
Il
primo aspetto della Vera Mente dell'Amore è l'intenzione e la capacità di
offrire gioia e felicità.
Per
sviluppare questa capacità, dobbiamo praticare l'osservazione attenta e
l'ascolto profondo, in modo da sapere cosa fare e cosa non fare per rendere
felici gli altri.
Se
offrite alla persona amata qualcosa di cui non ha bisogno, non è la Vera Mente
dell'Amore. Dovete capire la sua reale situazione o ciò che le offrirete
potrebbe portarle infelicità.
Senza
questa comprensione profonda, il vostro amore non è vero amore. Dovete guardare
in profondità per comprendere le necessità, le aspirazioni e la sofferenza
della persona amata.
Noi
tutti abbiamo bisogno di amore. L'amore ci porta gioia e benessere. È qualcosa
di naturale, come l'aria. Noi tutti abbiamo i semi dell'amore, dentro di noi.
Possiamo sviluppare questa meravigliosa fonte di energia, nutrendo un amore
senza riserve, un amore che non pretende nulla in cambio.
2. COMPASSIONE
Il
secondo elemento che compone il vero amore è la compassione, la capacità di
togliere il dolore, di trasformarlo nella persona che amiamo. Anche in questo
caso bisogna praticare il guardare in profondità per riuscire a vedere che tipo
di sofferenza ha in sè quella persona. Spesso avviene che l’altra persona,
compresa e sostenuta, sarà in grado di affrontare più facilmente le difficoltà
della sua vita, perchè sentirà che siete dalla sua parte. La compassione ha un
amico vicino: la commiserazione.
Il
secondo aspetto del vero amore quindi è l'intenzione e la capacità di alleviare
e trasformare la sofferenza e il dolore attraverso la Compassione.
"Compassione" è un termine composto da "com" (da cum:
insieme a) e "passione" (da patior: soffrire). Ma per alleviare la
sofferenza di un'altra persona, non abbiamo bisogno di soffrire anche noi. Un
medico, per esempio, può curare la sofferenza dei suoi pazienti senza per
questo dover sperimentare la malattia egli stesso.
Se
in noi v'è troppa sofferenza, potremmo esserne schiacciati ed essere così
incapaci di donare aiuto.
Per
sviluppare la compassione in noi stessi, dobbiamo praticare il respiro
consapevole, l'ascolto profondo e l'osservazione profonda. La compassione
implica una profonda partecipazione. Tu sai che l'altra persona sta soffrendo,
per cui ti siedi accanto a lei. L'ascolti e la osservi profondamente fino a
poterne toccare il dolore. Sei in profonda comunicazione, profonda comunione
con lei e già questo le porta un po' di sollievo.
Una
parola, un atto o un pensiero compassionevole può diminuire la sofferenza di
un'altra persona e portarle gioia.
Con
la compassione nel vostro cuore, ogni pensiero, parola o azione può dar vita ad
un miracolo.
La
compassione ha un amico vicino: la commiserazione
3. GIOIA Simpatetica o Altruistica
Il
terzo elemento del vero amore è la gioia.
Il
vero amore porta sempre con sé la gioia per noi e per la persona amata. Se il
nostro amore non porta gioia ad entrambi, non è vero amore.
La
"gioia simpatetica" o "gioia altruistica", è il tipo di
gioia che proviamo quando vediamo la felicità altrui. Ma questa interpretazione
è troppo limitata, porta con sé una discriminazione fra noi e gli altri. Una
definizione più profonda è una gioia piena di pace e appagamento. Noi gioiamo
quando vediamo gli altri felici, ma gioiamo anche per il nostro proprio
benessere. Come possiamo provare felicità per un'altra persona se non siamo
felici noi stessi? La gioia è per tutti.
4. L’EQUANIMITA’
Il
quarto elemento del vero amore è l’equanimità, non attaccamento, non
discriminazione, imparzialità o lasciar andare.
Se
il vostro amore ha in sé attaccamento, discriminazione, pregiudizio o avidità,
allora non è vero amore.
La
vera equanimità non è né fredda né indifferente. Se avete più di un figlio,
sono tutti vostri figli, vuol dire che amate in un modo tale per cui tutti i
vostri figli ricevono il vostro amore, senza discriminazioni.
L’equanimità
ha la caratteristica detta "la saggezza dell'uguaglianza", la
capacità di vedere tutti con imparzialità, senza discriminazioni fra noi e gli
altri. Dobbiamo porci nella "pelle dell'altro" e divenire uno con lui
se vogliamo veramente capirlo e amarlo. Quando ciò accade, non c'è più un
"io" e un "altro".
Perché
l'amore sia vero amore, deve contenere la compassione, la gioia e l'equanimità.
Perché la compassione sia vera compassione, deve avere in sé l'amore, la gioia
e l'equanimità. La vera gioia deve contenere amore, compassione ed equanimità.
E la vera equanimità deve avere in sé l'amore, la compassione e la gioia.
Questa è la natura dell'Interessere (interdipendenza) delle Quattro Menti
Incommensurabili.
Se
vogliamo portare questi quattro aspetti dell'amore nella nostra vita e nella
vita di coloro che amiamo, dobbiamo guardare in profondità questo insegnamento
e praticarlo innanzitutto noi stessi.
L’equanimità
ha un amico lontanto: la passione o discriminazione e un amico vicino: l’indifferenza.
(Dai
Discorsi di Thich Nhat Hanh- Teachings on Love (Parallax Press)