La nostra scelta più importante è il modo in cui decidiamo di vivere la nostra vita. La felicità è amore, nient’altro.

Katia Botta

mercoledì 18 maggio 2016

Il maestro insieme all’allievo, diventa allievo di se stesso

Il maestro è quella persona  che rende l'allievo ancora più libero.
(Allen Pittman)

Il vero maestro non crea dipendenza, ma nel rapporto con l’allievo, diventa allievo di se stesso. Insieme a lui si confronta, si amplia e cresce. L’allievo e il maestro diventano entrambi specchi di se stessi, dove ognuno impara a riconoscere quelle parti non ha ancora illuminate. Con questo spirito di insegnamento, il maestro insieme all’allievo, diventa allievo di se stesso, e se percepisce nell’allievo qualsiasi tipo di dipendenza o attaccamento, il suo compito è aiutarlo a comprenderla.
Possiamo considerare un buon maestro colui che ha fatto il percorso prima di noi e con empatia e compassione stimola l’allievo al riconoscimento di se stesso, a rivelare lo Spirito in lui che è la sua vera essenza, a sviluppare le sue capacita’, i suoi talenti, ma il lavoro e le scelte spettano all’allievo. Il maestro lo accompagna solo per un po’ per poi lasciarlo libero di percorrere il cammino della sua esperienza di vita con una nuova coscienza, un nuovo equilibrio. Le risorse di un buon maestro devono scaturire dallo Spirito che genera consapevolezza, accettazione dell’altro e amore incondizionato senza giudizio, pertanto piu’ il maestro è connesso con lo Spirito, piu’ è consapevole di se stesso e piu’ è in grado di aiutare in modo corretto l’allievo che sentendosi compreso, accolto, rispettato e accettato per cio’ che è, decide di impegnarsi nel cambiamento. L’intuizione del maestro che è collegato allo Spirito della Sorgente, permette un ascolto che va al di la’ delle parole, è accoglienza che traduce la lettura dell’anima, in questo modo l’allievo sa di essere compreso ma il loro rapporto non crea dipendenza, il loro incontro diventa solo un mezzo affinchè egli possa vedere piu’ chiaramente dentro di se’, la sua parte piu’ profonda, affinchè egli possa essere sempre consapevole del momento presente, delle sue azioni e emozioni, in questo modo l’allievo non provera’ dipendenza dal maestro ma sara’ sempre viva nella sua coscienza l’insegnamento della pratica spirituale conosciuta, la sua trasformazione avviene attraverso il lavoro della consapevolezza ed egli percepisce nella liberta’ di se stesso il cambiamento. 

Che la Gioia dell’Amore e della Consapevolezza guidi il tuo cammino
Katia Botta



“Prendiamo coscienza del nostro stato di schiavitù e dipendenza. Siamo indirettamente responsabili di tutto quello che accade… non chiediamoci che cosa faranno gli altri per risolvere i nostri problemi; non nascondiamoci dietro la falsa convinzione che non è possibile cambiare il mondo.
Il mondo siamo noi”.
Jiddu Krishnamurti

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