La nostra scelta più importante è il modo in cui decidiamo di vivere la nostra vita. La felicità è amore, nient’altro.

Katia Botta

giovedì 21 luglio 2016

“Pokemon Go” un modello sociale da non sottovalutare


“Pokemon Go” credo sia un modello sociale da non sottovalutare. Forse un ulteriore modo di alienare le menti pur se in modo giocoso? No so. Non conosco bene il gioco, per scelta non ho lo smartphone e per quanto riguarda i giochi sono rimasta a Pac Man e Super Mario Bros anni "90. Cio' che mi incuriosisce è capire il motivo che rende questo gioco cosi' coinvolgente, il risvolto psicologico e sociale. Su Twitter alcuni ragazzi lo hanno definito addirittura come psicofarmaco virtuale, anti ansia e depressione, cio’ dovuto principalmente dal fatto che il gioco richiede di percorrere una serie di chilometri a piedi per trovare le uova Pokemon, questa potrebbe essere una nota positiva di interazione sociale, ma mi chiedo, per uscire di casa e incontrare amici,  fare nuove conoscenze, incontrarsi in palestra, in pizzeria, al bar o esplorare  nuovi luoghi, occorre un’App?



Questo non è un abuso della tecnologia ma un abuso di potere sulla mente umana, il gioco ti dirige dove vogliono “loro”, chi partecipa al gioco non sa di essere destinato a diventare come i “Bubba” di Super Mario Bros, il risultato di una de-evoluzione.


Qui di seguito, ho raccolto una serie di articoli dal mondo Pokemon Go:

Pokemon Go ha sollevato molte polemiche:
La massima autorità islamica sunnita in Egitto ha dichiarato Pokémon GO “haram” ovvero “proibito”, perché “blasfemo e anti-l’Islam”: “Influenza la mente in modo negativo e fa male al giocatore e agli altri senza che ne ve sia consapevolezza”. L’esercito israeliano ha deciso di vietare l’app Pokémon GO ai militari: “Quel gioco può essere utilizzato per raccogliere informazioni a livello di spionaggio internazionale”. Al Museo dell’Olocausto di Washington il direttore è stato costretto a chiedere a Niantic Labs di rimuovere i 3 PokéStop (i punti di interesse di Pokémon GO) dai locali del museo. Stessa situazione a Berlino, dove i Pokéstop sono apparsi anche nel Memoriale dell’Olocausto.
  
Storie dal mondo Pokemon

-C’è chi decide di lasciare il lavoro per diventare allenatore di Pokémon, quanto accaduto in Nuova Zelanda, dove un ragazzo ha scelto di dedicare tutte le sue giornate a giocare a Pokémon GO;
-C’è chi fa della propria casa una palestra di Pokemon;
-Chi utilizza Pokemon GO per fare soldi;
-Chi  prende una multa di 210 euro perché esce senza patente: “Il nostro obiettivo era quello di andare a conquistare le palestre. Mi sono dimenticato sia dell’assicurazione che della patente perché mi sono svegliato alle 5 per cercare i Pokémon”;
-Chi distratto da Pokemon Go, ha tamponato una volante della polizia di Baltimora parcheggiata.
-C’è poi chi viene sparato e muore mentre gioca a Pokemon, e non si accorge di nulla.
La polizia di Flagler County ha addirittura rilasciato delle linee guida per il corretto utilizzo di Pokémon GO, consigliando ai giocatori di adottare un determinato comportamento.
-Chi viene investita rischiando di perdere il bambino, come è accaduto ad una ragazza 18enne incinta, mentre camminava con un gruppo di amici a caccia di "animaletti"

-Ma Pokemon è anche questo, giovani “cacciatori” in preda al panico al Central Park di New York per acchiappare un Vaporeon, un Pokemon piuttosto raro da trovare in natura,  una delle evoluzioni di Eevee.


Mi piacerebbe sapere il tuo punto di vista o la tua esperienza con il mondo Pokemon Go, perché credo che questo gioco vada oltre la “Dipendenza da Videogiochi”  o “Addiction Disorder”, c’è qualcosa in piu’ celato da piccoli e graziosi “animaletti”.    

I commenti sono graditi e aperti a tutti.



Grazie per aver dedicato il tuo tempo a questa lettura.
Buona Vita Vera! Katia Botta


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immagini dal web

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